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giovedì 17 gennaio 2013


Vi è mai  capitato di vivere un déjà vu così intenso da farvi dubitare della data scritta nero su bianco sul calendario davanti a voi?

A me è successo questa mattina, caffè alla mano, mentre controllavo velocemente le notizie della giornata sul mio netbook. Una panoramica abituale dei soliti siti insomma: le flash news di WWD, un nuovo post di Garance Doré, qualche nuovo scatto di Scott Schuman. Prima di spegnere e iniziare la mia giornata, un'occhiata veloce a Vogue.it.

Notizie del giorno, orizzontale*: Vogue Italia, ripartono gli stage.

Ve lo dico subito, questo rischia di essere il post più lungo che io abbia mai scritto**, quindi mettetevi comodi, fatevi un tè (...o magari un caffè), ora o mai più!

Partiamo dal principio.

Gennaio 2012

In quel periodo ero nel bel mezzo dell'ultimo anno di università, il periodo meno piacevole dell'anno in effetti: c'erano gli esami da preparare, uno stage da trovare in vista della tesi, la necessità di capire cosa fare del mio futuro, ma sarà davvero l'economia il mio futuro? Chi può dirlo... Per farla breve, la modalità pigiama e capelli arruffati era l'unica costante delle mie giornate.

L'offerta di stage nella redazione di Vogue, postata nel loro sito pochi giorni dopo il mio 22esimo compleanno, ha avuto lo stesso effetto di una puntina sulla sedia: ora ci provo***.

Cosa scrivere sulla candidatura è venuto di getto, niente di pretenzioso, melenso, autocelebrativo (non sarei stata io), semplicemente la verità, nuda e cruda: studio economia, ho imparato a redigere un bilancio (con sofferenza), ma ho anche capito che redigere un bilancio non mi basta, la moda è la mia passione da sempre e non sono più pronta a relegarla esclusivamente nel mio contenitore virtuale****. Sono pienamente consapevole che il futuro è nelle mie mani, rischiare non mi spaventa e tantomeno faticare.

Ricontrollo il testo per tipo quattro volte, sia mai che non mi sfugga qualche errore, e invio. Ops, qualcosa non ha funzionato, è andato tutto in tilt. Riprovo, riscrivo tutto non con poca pazienza. Secondo tilt. Ma caspita, prima di inviare nuovamente la candidatura, potevi fare una copia del testo che hai scritto, ora hai perso tutto di nuovo! Niente, non è proprio scritto nel mio destino. Il giorno successivo ricapito sulla stessa pagina. Che faccio? Riprovo? Lascio perdere? Dai riprovo, ma stavolta mi copio e incollo il testo su un file, giusto per precauzione. Invio. Il tuo commento è stato inviato correttamente, apparirà in coda al post. 

Bene, non mi prenderanno mai*****, ma tentar non nuoce. Rimetto il naso tra i libri.

Febbraio 2012 (o Marzo, non ricordo...)

Ancora università, ultime lezioni, studio, alla sera lavoro. Rientrata a casa dopo una giornata uguale alla precedente e a quella prima ancora, c'è una mail non letta nella posta in arrivo.

Avrei bisogno di ricevere il tuo cv istituzionale per valutare un eventuale stage in redazione bla bla bla... Te lo mando subito! Giulia gioisci silenziosamente perchè tanto l'avranno ricevuta centinaia di altre ragazze e ragazzi come te: fidati, non ti prenderanno. Vai a dormire che domani hai lezione alle otto e mezza, se non ti svegli in tempo per prendere il pulman sei spacciata.

Nel mentre trovo uno stage spaziale, ha a che fare con la moda e anche con il marketing, è un pò impegnativo sì, ma l'ambiente è fantastico e le giornate non sono più tutte uguali. Inizio ad Aprile, per sei mesi. In questi sei mesi mi impegno per non combinare un disastro dopo l'altro in ufficio, per non addormentarmi la sera durante il secondo lavoro, dò gli ultimi esami all'università e scrivo la tesi.

Giugno 2012

Finisce un'altra giornata di lavoro, un'ora di auto nel traffico e poi finalmente a casa. Controllo la posta in arrivo. C'è una mail da leggere con oggetto tirocinio redazione Vogue.

Gentile Giulia, sono lieta di comunicarle bla bla bla... Il cervello va in blackout, scoppio a ridere, piangere, urlare e salto, salto tanto. Ero in cucina, mia mamma stava sistemando le ultime cose, presumo abbia pensato che data la stanchezza e la tensione del periodo stessi seriamente perdendo la mia sanità mentale******.

Oddio mi hanno presa, ma mi hanno presa? Non ho nemmeno finito di leggere la mail, magari ho preso una di quelle cantonate cosmiche. Mi fermo e leggo tutto per bene: sì, mi hanno presa. Si inizia il 1° Ottobre.

Settembre 2012

Il 19 Settembre discuto la tesi, il 28 termino i miei sei mesi di stage, non senza magone, ormai mi sentivo come a casa. Il 29 preparo i bagagli e il 30 parto per Milano.

Non potete nemmeno immaginare con quanta fatica mi sono trascinata dietro i bagagli: ero talmente tanto impacciata a portarmeli dietro, giù dal treno, poi in metro fino a Buonarroti, che mi sarei scippata da sola, ero un bersaglio perfetto. E così è stato. Tempo cinque minuti nella capitale della moda italiana, avevo già un tentato scippo all'attivo: ma dico io, cosa pensavate di trovare nelle tasche del mio spolverino a fiori gialli e neri? Vi pare che ci tenga il telefono o la busta con la mia parte di affitto per il mese?? Impacciata sì, stupida no.

1° Ottobre 2012

Mi sveglio presto, devo prima andare alle Risorse Umane, in Piazza Castello, e poi in redazione, in Piazza Cadorna. Non conosco molto bene Milano ma non dovrei perdermi, in ogni caso mi prenderò per tempo, arrivo sempre in anticipo per natura. Peccato che la scelta di cosa indossare abbia rosicchiato inevitabilmente tutto il vantaggio... Esco.

Ho optato per i tacchi alti, perchè chi lo sa qual è il dress code, comunque non sono di quelli super eleganti quindi dovrebbe essere un giusto compromesso.

Esco dalla metro alla fermata Castello, perchè l'indirizzo era Piazza Castello, giusto? Accidenti, Piazza Castello è enorme, dovrò andare a destra o a sinistra? Chiedo aiuto ad una pattuglia ferma ad un posto di blocco: sinistra (meno male...stavo andando a destra).

Cammino con l'ansia di arrivare in ritardo, in realtà avevo l'ansia di non riuscire ad arrivare in anticipo, e con i tacchi, e le vampate di calore, perchè non smette di piovere acqua dalla mia fronte?! Proprio quando vuoi dare una buona impressione di te sei zuppa come un panno per pulire i pavimenti, bella prova!

Sbrigate le formalità mi avvio verso la redazione, rendendomi conto che se fossi scesa alla fermata Cadorna anzichè a Cairoli Castello mi sarei risparmiata un sacco di strada e sudore, vabbè ora lo so.

Entro con il fiatone e la salivazione azzerata, è proprio un sogno, ma è ancora più bello perchè è reale.

Mi fanno accomodare su un divanetto, ne approfitto per riprendere un colorito normale (che per me significa bianco pallido), respirare e guardarmi intorno. Aspetto che qualcuno mi venga a prendere******* per accompagnarmi nell'ufficio. Proprio quando stavo perdendo le speranze arriva di corsa una ragazza, sembra super easy, simpatica, di sicuro è vestita un sacco bene. La seguo e da questo momento ha inizio il mio mese.

Finisco così il racconto perchè non voglio rovinare la sorpresa a nessuno. Se qualcuno di voi ha intenzione di tentare, cosa che in qualsiasi caso mi sento di consigliare di cuore, deve poter meravigliarsi di tutto ciò gli sarà richiesto di fare: per me è stato un piacere farlo.


*kisses*
Giulia


* come direbbero loro.
** non che di solito sia avara di parole.
*** tanto non mi prenderanno mai.
**** che non ho nemmeno più il tempo di aggiornare.
***** accidenti, ma quanta gente ha scritto?!
****** non avrebbe nemmeno avuto tutti i torti a pensarlo.
******* ho dovuto aspettare parecchio.


>> Read it in English

mercoledì 16 gennaio 2013


Gran bella domanda, soprattutto se abbinata alla sua gemella "ma Lui dov'é?" e alla ancor più spietata "capirà mai, Lui, che sono io la sua Lei?".

Per quanto indossasse sempre le scarpe giuste al momento giusto, Carrie Bradshaw ha dovuto portare sulle sue spalle (con stile), una zavorra piena di dubbi e insicurezze, perchè sì, aveva capito di voler al suo fianco solo Big, ma come farlo capire al Lui in questione?

E che dire della sempre impeccabile Holly Golightly? In grado di agghindarsi in modo inappuntabile nel giro di un paio di minuti scarsi* ma non chiedetele di rispondere alla domanda qual è il tuo Lui prima dell'ora e quaranta di film...non ce la può fare.

Dico quindi, se non ce la possiamo fare noi, giovani donne, a riconoscere il nostro Lui, come possono farcela loro, gli uomini, a riconoscere il loro Lui**? Beh semplice...basterà armarsi di forbici, una goccia di colla, un bel primo piano ed il gioco è fatto!

Con un filo di ironia, perchè proprio non riesco a farne a meno in questi casi, ma con la certezza che almeno uno di voi lo farà sul serio***, ho pensato potesse essere un modo alternativo di guardare alle sfilate uomo Autunno Inverno 2013-14.

Fate il vostro collage, dunque, e la vostra scelta. Aspetto il risultato!


*kisses*
Giulia


* che nemmeno se  dormissi vestita, pronta per il giorno dopo, riuscirei ad eguagliare la sua velocità.
** nel senso di identità stilistica.
*** , sto parlando proprio di te...


martedì 15 gennaio 2013


Felice anno nuovo a tutti!!

Lo so, l'augurio suona un tantino superato, è già il 15 Gennaio in effetti, ma il punto è che quando sono leggermente sfasata, la prima cosa che latita è l'ispirazione e annoiarvi con i miei pensieri non è per nulla un'opzione.

Detto questo, qualche giorno fa, navigando in rete con la nuova grandiosa canzone di David Bowie in loop nelle orecchie, ho trovato questo simpatico patchwork.

Mi è venuta subito un'idea, e a questo punto la cosa si fa seria...

Per come la vedo io, affrontare ogni cosa con il massimo della serietà, soprattutto quando si parla di scelte stilistiche, non garantisce automaticamente di poter raggiungere il miglior risultato possibile, a maggior ragione nel caso in cui la voce all'interno della propria testa continua a ripetere: "tutto ciò  che si vede sfilare sulle passerelle rappresenta la perfezione" e "se si segue alla lettera anche una qualsiasi tra le proposte fatte dagli stilisti allora il successo è garantito". Mmm, non ne sono per nulla convinta...

Quindi perchè non sfruttare un semplice taglia e cuci per farsi un'idea di tutte le possibili scelte ed essere in grado di elaborare le  proprie? Il primo tentativo è programmato per domani quindi rimanete sintonizzati!

*kisses*
Giulia

mercoledì 19 dicembre 2012



Diana Vreeland è stata un'importante scrittrice ed editor di moda. Ha lavorato per riviste come Harper's Bazaar e Vogue e collaborato con il Costume Institute del Metropolitan Museum of Art.

Nel 1984 Vreeland ha spiegato il suo modo di concepire le riviste di moda. "Ciò che queste pubblicazioni danno ai lettori è un punto di vista. La maggior parte delle persone non ce l'ha; hanno bisogno che qualcuno lo fornisca loro - e per di più, si aspettano sia tu a darglielo. Dev'essere stato il 1966 o '67, avevo pubblicato questo slogan: Questo sarà l'anno in cui dovrete decidere voi ciò che sarà di tendenza. Ogni negozio del paese mi ha chiamata dicendomi: Ascolta, devi dirlo tu alle persone. Nessuno vuole decidere per conto proprio, hanno bisogno di una direzione, di seguire un leader!"

*kisses*
Giulia

>> Read it in English

martedì 18 dicembre 2012



Bonjour lecteurs!

Con l'anno che volge al termine scatta di rito il momento buoni propositi, destinati ad essere sconfessati prontamente a partire dai primi secondi del nuovo anno, c'est la vie. Nella top 5 dei miei per il 2013, tra gli altri, c'è anche quello di imparare il francese (mmh...vedremo), ma non solo, il progetto è quello di far rientrare l'aggettivo aggiornato nella lista degli aggettivi che descrivono il mio blog. Soluzione trovata: é arrivata l'ora di mettere in piedi una rubrica, almeno una.

E così eccola qua, per la seconda volta sui monitor, Shopping tips.


 
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